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08 Febbraio 2022

Ci ha lasciato Massimo Tosti

La perdita di Massimo Tosti lascia un grande vuoto in tutti noi. È stato un collega instancabile, disponibile, presente. Una persona su cui contare, un confidente. Vederlo in ufficio era una delle nostre certezze: la dedizione che metteva nel suo lavoro era qualcosa di unico. Per il mondo della cooperazione empolese è stato uno dei pilastri. Mancherà il suo impegno, il suo immenso valore umano. Speriamo di essere in grado di raccogliere almeno una piccola parte di ciò che ha seminato nei suoi anni di lavoro, volontariato e attenzione verso il prossimo.

Un ricordo di Massimo:

Caro Massimo,

neanche la malattia ti aveva rubato la forza e l’atteggiamento di fronte alle cose della vita, pochi giorni fa ci scrivevi a proposito del libro “Io mi fido di te”

“Care mamme e cari babbi penso che conosciate questa fatica letteraria di Lucianina. L'ho letta quasi di un fiato, e ho apprezzato particolarmente i punti nei quali le "prodezze" dei figli la portano a confrontarsi con mamme e babbi con prole "quasi perfetta", dico quasi perché la perfezione non esiste......ve la consiglio, un abbraccio e a presto Massimo”

questo è l’ultimo messaggio che hai scritto nel nostro gruppo dell’associazione La casa di Hippa e Lella, tornando, sollevato e felice, dall’ospedale dopo la prima operazione, ci hai salutato con questo commento al libro sulla storia di un affido, uno degli argomenti a te più cari insieme all’accoglienza e all’adozione,

l’adozione l’avevi fatta diventare la scelta della vita tua e di Catia, la vostra famiglia solidale, aperta e accogliente, scelta fatta per ben due volte, Caterina e Marta, doni arrivati da mondi lontani,

convinto che se crediamo in questi valori i primi a muoversi dobbiamo sempre essere noi

l’adozione ricercata, voluta e poi condivisa perché non fosse una scelta solo vostra, e così siete diventati insieme un esempio da seguire, mentre costruivi e posavi mattone su mattone le fondamenta della vostra storia

ti piaceva lo sport, tifoso dell’Empoli ma anche calciatore e poi dirigente della piccola società Unione Sportiva Valdorme

era la tua valvola di sfogo, ti arrabbiavi, a volte anche tanto, ma c’eri sempre, presente, coinvolto e certo che la socialità sportiva serviva a educare e a far crescere, migliorare, anche questo piccolo pezzettino di mondo che abitavi

socio volontario e poi dirigente del circolino MCL della parrocchia del Pozzale

la parrocchia dove sei cresciuto e dove insieme a Claudio e Vittoria a Linda, Poncino, Massimo, Stefano, Marco, Patrizia, Cinzia, Roberto, Luca, Mery, Teresa, Sandro, Stefano e Paolo partecipasti alla costituzione del “gruppo giovani del martedì”

quello è stato il luogo dove hai sperimentato l’amicizia fra coetanei, le tue radici solide, e dove ti sei innamorato di Catia

timida lei, arrivata dopo, eri stato tu a muovere i primi passi con lei

nel primo numero del giornalino “né oro né argento” scritto e ciclostilato da voi, c’è un testo a firma tua che parla delle droghe, erano gli anni ottanta e anche nella nostra città il tema coinvolgeva giovani e famiglie e nelle vostre discussioni emergeva con forza la domanda “cosa possiamo fare”?

la risposta arrivò da don Giacomo Stinghi, tra i fondatori del Centro di solidarietà di Firenze che frequentavate per provare a costruire una possibile alternativa, una risposta al problema anche nella nostra città, è così che nacque il Progetto Uomo e poi il Centro Accoglienza di Empoli di cui sei stato fondatore e ancora oggi volontario

il tuo gruppo giovani, quello del martedì, fu il motore di discussione e di azione del mondo giovanile di quegli anni,

la “festa dei giovani” a Martignana,

il confronto con le altre realtà cittadine e poi la costituzione dell’Associazione Paese in Festa di Pozzale e di Casenuove per costruire spazi di socialità e divertimento

di cultura e discussione,

un luogo di vita, e la frazione, il Pozzale, dove sei cresciuto, lo è sempre stata,

avevate ereditato e continuavate a costruire,

anche nella modalità “Festa” che voleva dire stare insieme, in compagnia, godere dell’amicizia dell’altro, mangiare e nutrirsi bene.

Dipendente del Consorzio gestivi la sub agenzia dell’assicurazione Allians per tutte le cooperative della Coeso Empoli,

fondatore e dirigente e, ancora oggi, socio e volontario delle cooperative sociali empolesi

un modello di lavoro cooperativo, anche questo scelto,

non capitato, ti piaceva sentirti parte di un progetto più grande, pensarti per una realtà che sapeva trasformarsi in comunità e che apriva strade possibili per chi era più in difficoltà

con i colleghi gentile e delicato, eri una persona riconosciuta

e in tutti questi luoghi hai vissuto da uomo buono, onesto,

amico schietto e sincero, autentico e ospitale, disponibile e dedicato,

con qualcuno avrai pur litigato...di sicuro, anche se non lo so,

ma sempre pronto a condividere,

a fare a meno di qualcosa pur di accogliere,

a volte un po' silenzioso…ci abbracciavi sempre

per questo tutti insieme ti si ringrazia

perché ci lasci

un buon esempio di vita

con il tuo sorriso dolce, quasi a dire “dai, prendila così”

un esempio di semplicità

negli anni non sono mancate le difficoltà su diversi fronti,

lo sappiamo,

ma tu instancabile hai sempre saputo “tenere”, sostenere gli altri, una colonna alla quale “poggiarsi”

certo, ci domandiamo che cosa hai provato, sentito, che cosa rimuginavi nella tua testa da ragioniere,

quel “dottore sono nelle sue mani” sapevi cosa significava anche se poi minimizzavi,

con dignità non facevi pesare le preoccupazioni e le paure che ti abitavano,

per il tempo che sarebbe venuto senza di te

non per te, per tutta la tua famiglia, allargata

dentro pesavano,

non le esprimevi ma con quel sorriso accennavi che la vita è anche questo e che noi siamo fortunati ad essere nati nella parte di mondo dove la vita è garantita

e dunque quei pensieri dovevano essere lasciati passare per vivere bene il presente, e mantenere la gioia e la serenità per stare accanto ai cuori dolenti, nello spirito dell’affidarsi alla vita, lo spirito con cui si porta lo zaino necessario per andare

negli ultimi anni fra le tante cose che portavi avanti, ti eri impegnato nel progetto “Mi fido e m’affido” promosso dalla nostra associazione insieme alla rete di enti pubblici, cooperative e associazioni del nostro territorio, una scommessa innovativa finanziata anche dalla Regione Toscana, una sperimentazione per verificare un modello nuovo di affidamento, l’affido professionale,

curavi tutta la parte economica e noi ci sentivamo tranquille, risolvevi sempre tutti i problemi

ricordo le discussioni, a serate, su quanto avrebbe cambiato le nostre realtà la presenza di famiglie disponibili ad aprire la porta di casa e a sostenere una bambina, un bambino, una famiglia in difficoltà

e mi piaceva di te il tuo saper stare con “ciò che non è perfetto”

il tuo rispetto per chi aveva subito ed era stato costretto a camminare percorsi altri, non tutelati

ecco, non scappavi, non eri indifferente

tu avevi deciso “da che parte stare”

allora nessuna commemorazione potrà invitarci più di questo monito

un impegno per tutti noi a scegliere “da che parte stare”

in questa vita, nei luoghi che abitiamo,

per esercitare la nostra umanità

perché forte come la morte è l’amore.

Paola Sani (Epitaffio 9 Febbraio 2022)

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