post-blog

24 Aprile 2023

Dispersione scolastica e Pnrr: margini di intervento

Nello scorso articolo abbiamo riportato i dati relativi alla dispersione scolastica sui territori dell'Empolese Valdelsa e del Valdarno Inferiore.

Una volta preso atto di questa situazione, come poter invertire questo trend tutt'altro che positivo?
Il Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), se ben sfruttato, può aiutare a cambiare le cose in meglio. Sono stati infatti stanziati in tutta Italia fondi pari a 1,5 miliardi di euro tramite la Missione 4 “Istruzione e ricerca” – Investimento 1.4. “Intervento straordinario finalizzato alla riduzione dei divari territoriali nel I e II ciclo della scuola secondaria e alla lotta alla dispersione scolastica” per sostenere le scuole nella progettazione educativa e didattica, contrastando l'abbandono degli studi e il fallimento formativo. Per le scuole toscane, in questa prima tranche, sono stati stanziati 27,8 milioni di euro per 173 istituti. Nell’Empolese Valdelsa e Valdarno Inferiore stanno arrivando oltre 1,6 milione di euro per 10 scuole (2 Istituti Comprensivi e 7 Secondarie di II grado). A queste risorse, inoltre, si sommano ulteriori investimenti del PNRR (circa 4,5 milioni di euro) legati all’innovazione degli ambienti digitali per l’apprendimento (Scuola 4.0).
I percorsi che gli istituti possono mettere in campo sono diversi: dal mentoring e orientamento, al potenziamento delle competenze di base e della motivazione, da interventi per il coinvolgimento delle famiglie, a quelli finalizzati alla creazione di un team per la prevenzione della dispersione scolastica. Nella progettazione, pur con alcune indicazioni generali dettate dal Ministero, le scuole sono autonome e decidono dove e come investire i fondi a loro disposizione, avendo come prima preoccupazione quella di innescare circoli virtuosi che possano produrre anche in tempi lunghi effetti benefici sui tassi di dispersione e abbandono. Una spinta significativa il Ministero dell’Istruzione e del Merito la imprime verso attività in co-progettazione e cooperazione fra la scuola e il territorio, valorizzando così la sinergia con le risorse locali e sviluppando patti educativi di comunità. Gli Istituti possono essere affiancati e aiutati in tutte le fasi di progettazione e sviluppo da realtà che operano sul territorio e che possiedono competenze specifiche in campo educativo, orientativo e socio-culturale. Anche l’Indagine sulla Dispersione scolastica di Firenze e provincia realizzata dall’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana (maggio 2021) ipotizza, tra le scelte strategiche, quella di valorizzare il contributo potenziale delle realtà socioeducative non formali nell’affrontare – in modo integrato con le istituzioni scolastiche ed i servizi alla persona – le problematiche dell’insuccesso e della dispersione.

Coeso Empoli, insieme alla sua rete di cooperative sociali, gestisce numerosi servizi sia all'interno sia all'esterno della scuola (CIAF, Centri Giovani, Informagiovani, ecc.), sviluppa progettualità innovative e promuove una continua ricerca pedagogica per sostenere a livello educativo, sociale e culturale i ragazzi, che le famiglie, che il mondo degli insegnanti.
Ad inizio 2021 Coeso Empoli, con l’intento di individuare e sperimentare nuovi approcci culturali e pedagogici per contrastare la dispersione e promuovere il successo formativo, sigla un accordo di collaborazione scientifica con INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa) ed avvia un percorso di Ricerca-Azione sul Service Learning in alleanza con alcune scuole dell’Empolese Valdano Valdelsa (Enriques di Castelfiorentino, IC Sacchetti di San Miniato, IC Baccio da Montelupo di Montelupo F.no, IC di Capraia e Limite).
Una delle prime evidenza di tale ricerca, pubblicata sul periodico quadrimestrale on-line “Form@re” del Dipartimento di Scienze della Formazione e Psicologia dell'Università di Firenze, rivela che “dai dati emersi si evince che la creazione di equipe formative interprofessionali ha permesso di accedere a un insieme più ampio di conoscenze e competenze e di individuare soluzioni innovative ai problemi emergenti dai contesti di riferimento. A fronte dei dati raccolti possiamo oggi dire che il Service Learning premette ai docenti di acquisire un atteggiamento riflessivo e di ricerca, il contributo del Terzo Settore professionale all’interno dei contesti formali ha quindi una funzione essenziale per il raggiungimento degli obiettivi, ponendosi come mediatore all’interno del gruppo di lavoro, mitiga i conflitti e si fa portatore di strumenti e strategie relazionali per gestire al meglio eventuali conflitti interni”.
Il 2023 in pratica ha tutte le carte in regola, grazie ai fondi del PNRR, per diventare un anno in cui la lotta alla dispersione scolastica può avere una spinta rilevante, se non proprio risolutiva. Tutto sta nel come si giocano queste carte.

Si parla di noi